La seconda settimana di Luglio 2017 sono partito con moglie e il mio cane, dal nome di Cavedano, alla volta del Friuli – e precisamente a Levico Terme – per sei giorni di vacanza presso un hotel gestito da un famoso pescatore della zona che ha all’attivo una trota di quasi 10 chili.
L’attrezzatura
Al seguito ben otto canne: una bolognese di 7 metri, due da fondo generico, una fissa da 7 metri e quattro canne da spinning; due per spinning da 2 a 15 grammi, una da 10 a 30 grammi e una per spinning pesante da 30 grammi e oltre. Naturalmente non mancavano mulinelli a go-go e attrezzatura varia.
Il lago ha una spiaggia di ghiaia e un grande parco molto curato. Decidiamo di passarvi un pomeriggio di relax e, facendo un giretto lungo il lago, noto dei medi black bass e piccoli persici sole, oltre a qualche cavedano. Torno in hotel e faccio il buono pesca di pochi euro; dopodiché monto la bolognese e innesco uno dei vermi che avevo portato da casa su un galleggiante affusolato da 2 grammi. Pesco un bel cavedano.
Le piramidi di terra
Il secondo giorno è destinato ad un giro a Bolzano. Prendiamo la funivia Renon che porta sopra Bolzano, a 1200 metri, e poi un trenino che, attraversando paesini e altipiani, giunge fino a Collalbo. Da quel punto in poi, a piedi, si raggiungono le piramidi di terra. Si tratta di un particolare fenomeno naturale causato dal continuo alternarsi di periodi di piogge torrenziali e di siccità. In questo modo, i terreni particolarmente friabili finiscono per erodersi, formando le cosiddette piramidi. Esse si trovano soprattutto in luoghi riparati dal vento che, in caso contrario, le consumerebbe ulteriormente. La loro durata dipende proprio dalla capacità di un masso o di un’insenatura rocciosa di proteggerle dagli agenti atmosferici.
Il giro dei laghi
I restanti giorni sono dedicati al binomio pesca e turismo: visitiamo Madonna di Campiglio, Riva del Garda, dove ho visto il fiume Sarca immettersi nel lago, il lago di Santa Giustina, quello di Molveno e quello di Toblino. Sul lago di Tovel dei pescatori esperti ci hanno fatto fotografare i tanti salmerini che avevano preso e che sembrano essere, assieme alle sanguinerole, gli unici pesci presenti. Cavedano ha fatto pure il bagno.
Ho speso una fortuna in buoni pesca immergendo la lenza o l’artificiale in varie acque come il Noce, il Sarca a Pinzolo e altri torrenti minori di cui non ricordo il nome. Naturalmente mia moglie era sempre ferma in auto col cane e solo in una occasione è riuscita a fotografarmi mentre pescavo.
Col verme – tecnica tocco – ho preso poco, mentre a spinning qualche trota l’ho pescata, comprese due trote marmorate di 700 grammi circa, un discreto numero di trote fario e qualche trota iridea.
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