La stanza rossa di Isabella
Il castello di Bracciano nasconde intrighi e segreti
La leggenda che vi raccontiamo oggi ruota attorno a una stanza del castello di Bracciano, precisamente la Camera Rossa, meglio conosciuta come la Stanza di Isabella.
Nei pressi del lago Sabatino (Bracciano) si erge maestoso un castello, che con le sue imponenti mura domina tutto il territorio che lo circonda. All’interno sono conservati preziosi affreschi e mobili di gran valore appartenuti a nobili e papi, ma le sue stanze custodiscono segreti ben più preziosi. Amore, sesso e morte riecheggiano tra queste mura e ci portano indietro nel tempo, per la precisione nel 1500, quando il castello era abitato da Paolo Giordano Orsini e dalla moglie Isabella de’ Medici.
Chi era Isabella?
Isabella de’ Medici sposò Paolo Giordano Orsini proprio nel castello di Bracciano. Secondo la tradizione popolare, la donna nella sua Stanza Rossa era dedita ospitare uomini e amanti.
Aveva, infatti, un temperamento impetuoso e focoso ed era solita mostrarsi agli ospiti, durante le feste, con indosso solo dei veli, proprio per far vedere le sinuose curve del suo corpo: in tanti restavano colpiti dal fascino e dai suoi modi travolgenti. Isabella, per questo, aveva tanti amanti, con i quali era solita intrattenersi su di un letto a baldacchino, che ancora è presente nella stanza. Dopo la notte di passione, da vera mantide religiosa, conduceva gli uomini in un salottino: almeno, questo era quello che Isabella faceva credere agli amanti, perché dietro la porta non c’era il salottino, ma una botola. Gli uomini – una volta aperta la porta – cadevano in un orribile pozzo, alla base del quale vi era della calce viva, appositamente collocata per eliminare i resti dei loro corpi.
Un giorno il marito Paolo Giordano Orsini – benché fosse a conoscenza dell’infedeltà della moglie – per averne ulteriore conferma si recò segretamente in chiesa, dove ascoltò la sua confessione. Umiliato e ferito decise di vendicarsi, strangolando Isabella con un nastro rosa di seta, non a Bracciano ma in un altro castello, nei pressi di Firenze. Secondo la leggenda, il corpo di Isabella rimase lì, ma la sua anima, o meglio, il suo fantasma sembra essere tornato nel castello di Bracciano da lei tanto amato: la viziosa nobildonna ancora oggi si aggira tra le stanze, concedendosi anche qualche passeggiata lungo le sponde del lago di Bracciano.
La storia del Castello
La costruzione del Castello Odescalchi di Bracciano, forse su progetto dell’architetto Francesco di Giorgio Martini, iniziò nel 1470 su commissione di Napoleone Orsini e terminò nel 1485 sotto la guida del figlio Gentile Virginio.
Nel corso dei secoli l’edificio ha subito profonde trasformazioni e a causa della sua posizione strategica si è trovato spesso al centro di aspre contese tra le più importanti casate nobiliari di Roma, come i Colonna e i Borgia: Papa Alessandro VI Borgia arrivò persino confiscare il castello nel 1496.
Solo con la fine del pontificato del vendicativo Borgia, la famiglia Orsini rientrò in possesso della dimora, dedicandosi costantemente al suo abbellimento e ampliamento. Sul finire del XVI secolo, l’architetto e scultore Giacomo del Duca, allievo di Michelangelo, realizzò una serie di interventi in occasione del sontuoso matrimonio tra Paolo Giordano Orsini ed Isabella de’ Medici.
Nel 1679 alla famiglia Orsini subentrò la famiglia Odescalchi, antica casata di origini comasche, il cui prestigio aumentò con l’ascesa al soglio pontificio di uno dei suoi membri con il nome di Innocenzo XI (1676-1689). Durante l’occupazione francese il castello venne saccheggiato dei suoi preziosi arredi e poi ceduto con diritto di riscatto alla famiglia romana dei Torlonia: solo nel 1848, il Principe Livio III Odescalchi lo riscattò dal Duca Marino Torlonia. Suo figlio Baldassarre, personaggio di spicco della Roma ottocentesca, lo riportò poi all’antico splendore, attraverso un sapiente recupero architettonico.