Le streghe del lago
Misteri e leggende vivono sulle sponde del Garda
Quinzia, una ragazza sirmionese, amava Catullo senza essere ricambiata, perché il poeta aveva occhi solo per Lesbia. Le tradizioni locali di Sirmione narrano che Quinzia (bella nelle sue singole parti, ma non “bella tutta” come Lesbia, secondo un celebre carme di Catullo) chiese aiuto a Minerva per conquistare il poeta e la dea la trasformò in una strega, dalla quale discenderanno le streghe Quinti.
I misteri e le leggende legate al lago di Garda hanno radici antiche e molte di loro hanno fuso storia e mito, creando un confine labile tra le tue realtà. Dalla mitologia ai santi, dai mostri alle ninfe, dagli insediamenti umani che nel corso dei secoli hanno abitato le sue sponde, ai personaggi storici come Adelaide di Borgogna e Catullo. Simona Cremonini, giornalista e scrittrice di Manerba del Garda, si occupa da anni di questi misteri e li racconta in saggi e nella Saga delle Streghe Quinti.
Chi se lo aspettava che il lago di Garda avesse tutte queste leggende?
Ho cominciato a lavorare una ventina d’anni fa alla mia ricerca sul tema delle leggende del lago di Garda e nemmeno io mi aspettavo di trovare tanti filoni, tanti argomenti a cavallo tra la fantasia e la tradizione popolare che avessero preso la forma di piccole grandi storie, ovvero di leggende, proprio sul lago di Garda.
Quali sono le più importanti, le più raccontate?
Sicuramente le più raccontate sono quelle a sfondo mitologico, che associano la bellezza del lago e dei suoi luoghi alla bellezza delle ninfe e al passaggio degli dèi che – a quanto pare – non hanno, nel tempo, resistito alla tentazione di passare da queste parti. Ma citerei anche quelle relative ai vari santi, ai mostri che vivrebbero dentro le acque del lago e ai fantasmi presenti nelle varie rocche e nei vari castelli attorno al Garda, senza dimenticare tutte le leggende legate ai vari personaggi storici e letterari, da Adelaide di Borgogna al poeta Catullo.
Qual è la sua preferita?
Mi piace ricordare quella sulla nascita del lago di Garda, legata al matrimonio tra la splendida ninfa Garda e l’impetuoso dio Sarca. Con la loro unione Sarca fuse le sue acque con quelle di un altro fiume che, secondo la leggenda, gli scorreva accanto, Benaco, e che era padre della ninfa Garda, dando così origine geograficamente al lago. Negli anni ho avuto modo di rinarrare questa leggenda in vari modi, trasformandola in modo sostanziale nella mia saga di narrativa, ma secondo me resta una delle storie più affascinanti attorno al lago.
Come mai questo lago ha così tante leggende?
Credo che sul lago di Garda ci siano fondamentalmente due ragioni per cui ci sono così tante leggende: una storica e una umana. Per quanto riguarda la storia, il lago e tutta la regione che lo circonda, dal Trentino a Mantova, hanno visto il passaggio di diverse culture, da quelle preistoriche a quella celtica, da quella etrusca a quella romana, da quella cristiana a quella medievale e a quella rinascimentale, solo per citare le principali: ognuna di queste culture ha lasciato una traccia profonda non solo nella cronaca e nella storia, ma anche nel modo di vivere delle persone e quindi delle leggende e delle ritualità, che un tempo erano decisamente più importanti rispetto a oggi. Avevano una funzione d’intrattenimento ed educativa che oggi intuiamo solo in minima parte e a ogni passaggio di popoli e persone sono state arricchite.
Invece la ragione umana qual è?
Le persone hanno bisogno di storie e le storie sono il modo più semplice di osservare il mondo perché aiutano a dare un ordine anche al proprio piccolo universo personale. Raccontare una leggenda, a mio avviso, è un modo per raccontare ciò che è complesso, come d’altronde lo sono i luoghi, i fatti storici, le piccole comunità a cui le leggende, in genere, si riferiscono, perché i luoghi, la storia, la vita locale rappresentano esperienze ed emozioni per chi ci vive.
Lei ha scritto diversi saggi e una saga dedicata alle streghe e alle leggende. Com’è nata questa idea?
È nata dal fatto di avere un interesse personale per questi ambiti, perché la scrittura non può che nutrirsi prima di tutto di ciò che l’autore ama leggere e, ovviamente, scrivere. E nasce dall’incontro di questi due temi, le streghe e le leggende, con il mio lago, perché a un certo punto ho scoperto che proprio dietro casa mia a Manerba del Garda, su una collina, era stata bruciata una strega. Essendo una fan di Anne Rice, l’autrice della Saga delle Streghe Mayfair, sono rimasta affascinata dall’idea che le storie che mi avevano sempre colpita e appassionate potessero essere anche passate per i miei posti, i luoghi della mia vita. L’idea è nata proprio da queste suggestioni, poi l’ho sviluppata attraverso una lunga ricerca che mi ha permesso di collegare quanto esisteva attorno al lago di Garda sulla stregoneria con il patrimonio delle leggende locali, dando vita alla mia saga, la Saga delle Streghe Quinti… che proseguirà per almeno altri due romanzi.