Un angolo di Puglia inaspettato
Alla scoperta del lago di Lesina e delle sue biodiversità
La zona nord della Puglia, tra il tavoliere e il famoso promontorio del Gargano, offre uno scenario unico nel suo genere e spunti inconsueti per i turisti più curiosi e meno convenzionali.
Stiamo parlando del Lago di Lesina (in latino Lacus Pantanus), luogo dalla natura incontaminata e vero e proprio scrigno di biodiversità.
Un esempio di ecosistema, tra equilibrio e coesistenza
Particolarità del lago è quella di comunicare direttamente con il mare tramite le tre foci di Schipparo, di Sant’Andrea e Acquarotta. Tutto il territorio intorno al lago fu abitato già dal Neolitico; resti dell’età del bronzo e del ferro sono stati ritrovati lungo le coste e presso la vicina collina di Devio, che separa i laghi di Lesina e di Varano.
La Riserva Naturale del Lago di Lesina è stata istituita nel 1981 per favorire il ripopolamento animale; successivamente, nel 2002, è stato inaugurato il nuovo Centro Visite del Parco.
Si è creato un ecosistema con le specie animali e vegetali tipiche del luogo che sono riuscite ad integrarsi e a creare un equilibrio perfetto.
Il Museo Naturalistico che comprende la laguna, Bosco Isola e il mare, offre un’esperienza affascinante e la possibilità di conoscere da vicino le caratteristiche biologiche dell’habitat. Le acque del lago sono pescose e popolate di gamberi, orate, spigole e soprattutto da anguille; numerose anche le specie ornitologiche che qui nidificano, come i gabbiani rosei, fenicotteri, martin pescatore e falchi di palude.
Uno sguardo sulla storia di Lesina
All’interno del Centro Visite del Parco, il Museo Etnografico chiamato Casa del Pescatore consente di fare un tuffo nel passato per osservare da vicino quella che era la vita degli abitanti dell’area di Lesina in un passato non troppo remoto.
L’idea di creare un museo della cultura lagunare nasce negli anni Novanta con lo scopo di dare vita a un contenitore che riproponesse condizioni di vita, tradizioni, costumi e credenze popolari che costituiscono il patrimonio culturale del luogo.
Ciò è stato possibile grazie ai cittadini, che hanno donato al Comune di Lesina oggetti e testimonianze dirette della loro vita di pescatori e di quella dei loro antenati.
La pesca in laguna e le sue tradizioni
Il Museo si trova all’interno di un locale di proprietà del Comune di Lesina, situato sul lungolago. Gli oggetti esposti parlano di una storia millenaria di genti che hanno vissuto tra terra e acqua in una zona della Puglia nella quale la pastorizia e l’agricoltura erano le attività principali.
Nel percorso espositivo si può osservare la ricostruzione di una tipica abitazione di Lesina e l’antica organizzazione del lavoro, grazie anche al recupero di un sandalo, tipica imbarcazione lagunare.
Sono visibili i tradizionali strumenti per la pesca, come le fascette di canne chiamate fratte e i bertovelli, utilizzati entrambi per il sistema di pesca della paranza, che ancora oggi viene praticato e consiste nel formare degli sbarramenti all’interno della laguna, da sponda a sponda.
Il percorso prosegue con reperti legati all’abbigliamento tipico e alla tradizione culinaria, all’internodella quale l’anguilla marinata, che si cucina il 24 dicembre, e la bottarga di muggine sono i piatti forti. Non mancano oggetti d’artigianato e rimedi derivanti dalla medicina popolare.
Presenti anche le testimonianze legate alle tradizioni popolari del luogo: prima su tutte quella del Ballo di Sant’Anna, celebrato ogni 26 luglio, che ha origini nel terremoto del 1627. Il cataclisma seminò morte e distruzione sulla laguna, generando uno tsunami devastante; la leggenda narra che i sopravvissuti accesero dei fuochi in onore di Sant’Anna in memoria delle vittime. Altro momento fondamentale, legato alla religiosità popolare, è quello dei festeggiamenti in onore del patrono San Primiano, ogni 15 maggio celebrato con una sacra regata voluta da Re Ferdinando d’Aragona.