Lago dalla particolare forma intricata, tanto che una delle ipotesi più accreditate sull’etimologia del suo secondo nome, Ceresio, vuole che derivi dalla parola celtica keresius ovvero “ramificato”, presenta sulle sponde una notevole commistione di passato e futuro.
Se infatti i palazzi più moderni si estendono lungo tutto il perimetro – lasciando spazio anche ad un ponte che collega due rive opposte – è altrettanto vero che la fascia meridionale conserva ancora dei tesori fossili appartenenti addirittura al Triassico medio, residui di un antico mare subtropicale.
È quasi impossibile immaginarsi un mare lambire questo paesaggio alpino, sopra il quale svetta il Monte Generoso, collegato direttamente al lago con una ferrovia a prova di scivolamento.