Plinio il Vecchio era convinto che questi laghi si fossero formati dopo il distaccamento dell’isola di Sicilia dal continente. Eppure il loro aspetto paludoso e mefitico non aveva scoraggiato le genti del luogo, che quivi avevano costruito un tempio dedicato al dio Nettuno, le cui colonne, probabilemente, si trovano ora a sorreggere la chiesa di Messina.
È infatti solo nel 1800 che la zona, sotto la direzione dei Borboni, subisce un processo di bonifica che restituirà i laghi che ancora oggi si possono ammirare: il lago di Ganzirri, o di Pantano, e quello di Faro (o Pantano Piccolo). Sembra che un tempo sia esistito anche un terzo lago, quello di Margi, o Marga; ma i misteri non finiscono qui, in quanto gli anziani giurano di aver visto strade e case sommerse dalle acque del Pantano Piccolo. Probabilmente i resti della città di Risa, inabissatasi improvvisamente.
Oggi, le acque di questi due misteriosi laghi celano allevamenti di mitili e vongole, mentre gli uccelli migratori volteggiano sopra di esse cercando un rifugio temporaneo.