Incavato come un fiordo norvegese, ma dal clima mite come un litorale mediterraneo, questo lago, incastonato tra le Alpi e la Pianura Padana, porta nel suo nome il retaggio della guardia germanica (“warda”), per la quale era un ottimo punto di osservazione. Il suo secondo nome, Benaco, deriva invece dalla lingua celtica e significa “dotato di molte punte”.
E proprio da queste molte punte è possibile ammirare le cinque isole del lego, alcune delle quali raggiungibili dalla terraferma durante i periodi di secca; è possibile contare i conigli e i terrazzamenti dove vengono coltivati agrumi, viti e olivi. Ancora, il lago offre la possibilità di osservare dei fenomeni spettacolari quali le sesse e le correnti superficiali, che ne increspano la superficie insieme ai gas sulfurei delle terme di Sirmione.
I venti che giornalmente scendono verso la pianura e poi risalgono verso i monti, fendono infine le ville di delizia che addobbano le rive del Garda, laddove D’Annunzio fece costruire quel monumento all’estetica che è il Vittoriale degli Italiani.