Amore perduto
Il fantasma della dama che aspetta il suo sposo
I veri amori superano il tempo e lo spazio. I grandi amori non muoiono mai.
Fantasmi, spiriti, presenze oscure: è il periodo dell’anno in cui si celebra la paura! Le storie da brividi – è inutile negarlo – sono sempre le più raccontate e i laghi vantano una serie infinita di leggende da paura. Quella che vi raccontiamo oggi ha tutti gli ingredienti per spaventare, ma anche per conciliarci col vero amore.
Nei pressi del lago di Viverone si aggira in pena, da secoli, il fantasma di una dama, che cerca disperata il suo amore perduto. Una storia romantica di un amore spezzato dall’acqua e dalla furia di Dio.
Il diluvio
La leggenda ci porta in un tempo lontano e nell’antico borgo di San Martino – realmente esistito ma che oggi non esiste più – fondato proprio dal Santo omonimo, nei pressi di Anzasco (Torino). Un giorno, l’ospitalità degli abitanti del luogo venne messa alla prova da Dio, che inviò un Angelo con le sembianze di un vecchio mendicante in cerca di carità e rifugio. Ovviamente gli abitanti lo scacciarono in malo modo, confermando la loro cattiva condotta, così Dio, adirato dal loro comportamento, fece ingrossare le acque del lago piemontese che inghiottirono l’intero borgo. Una punizione biblica, che richiama il Diluvio universale mandato da Dio per punire i peccati del mondo.
Da quel giorno, quando sul lago soffia il forte vento che proviene dal Nord, si sentono i rintocchi delle campane dell’antica chiesetta di San Martino sommersa dell’acqua: la sua presenza, come quella dell’intero paese, è certificata da un documento del XIII secolo.
Il fantasma innamorato
Tra gli abitanti del villaggio c’erano anche due innamorati prossimi alle nozze. La giovane coppia avrebbe dovuto sposarsi proprio nella bella chiesa di San Martino; purtroppo però la furia delle acque spezzò il loro amore: la ragazza fu risparmiata, mentre il promesso sposo fu inghiottito dal lago. Da quel momento, la giovane continuò disperatamente a cercare il suo amato, senza riuscire a rassegnarsi. Alla fine si ammalò e morì. Ma alcuni amori sanno essere eterni e riescono a resistere alla fredda morte.
Lei ancora non si è rassegnata alla perdita dell’amato e il suo fantasma che vaga è stato avvistato più volte nel corso dei secoli, soprattutto durante le notti di luna piena o quando il lago risulta essere particolarmente grosso; nelle sere tempestose si può udire anche il suo disperato pianto d’amore.